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L’oro prova a riaffacciarsi verso i $ 2.900

L’oro sta scalando posizioni e cerca di recuperare la barriera psicologica dei $ 2.900.

Tuttavia, la politica protezionistica degli Stati Uniti continua a far paura ai mercati proprio per i risvolti negativi che potrebbe avere sulla stessa economia statunitense per una potenziale recessione. Anche se questa possibilità potrebbe spingere la Fed a procedere ad un maggior numero di tagli dei tassi di interesse per quest'anno, penalizzando il dollaro e i rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi e sostenendo l'oro.

Ieri sono entrati in vigore i dazi cinesi fino al 15% sui prodotti agricoli statunitensi, fornendo un’altra stampella all’oro.

Oggi, è il giorno del vertice USA-Ucraina in Arabia Saudita, che potrebbe portare ad un accordo bilaterale sui minerali, segnando la fine del conflitto tra Ucraina e Russia. Tuttavia, non ci sono certezze in merito, soprattutto dopo l'incontro del 28 febbraio nello Studio Ovale tra il presidente ucraino Zelensky e Trump, degenerato in una discussione che ha condotto gli Stati Uniti a sospendere tutti gli aiuti militari all'Ucraina.

Oggi è anche il giorno della pubblicazione dei dati JOLTS degli Stati Uniti relativi alle nuove assunzioni.

Entrambi gli eventi potrebbero influire sull’andamento nel breve termine del prezzo dell'oro.


Analisi tecnica

Ieri, l’oro ha chiuso sotto i $ 2.900, ma l'indice di forza relativa a 14 giorni punta ancora sopra la linea mediana a 54, sostenendo il potenziale rialzista.

La resistenza immediata è data dalla SMA a 21 giorni, a $ 2.909, seguita dal massimo del 26 febbraio a $ 2.930.

Il supporto immediato è fornito dalla barriera psicologica di $ 2.850, seguito dai $ 2.835. #gold #Oro #lingotto

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