L'oro è salito dopo la pubblicazione dei dati sull'inflazione PCE statunitense fin quasi a 2.340 dollari, per essere poi scambiato intorno ai 2.330 dollari, nonostante i dati siano stati sostanzialmente in linea con le stime.
Il PCE è l’indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve. Ha mostrato un raffreddamento degli aumenti dei prezzi al 2,6% su base annua a maggio dal 2,7% precedente. Il risultato è stato in linea con le aspettative. Anche il PCE core è rallentato al 2,6% dal 2,8% precedente, come previsto. I dati indicano che l'inflazione sta scendendo costantemente verso l'obiettivo del 2,0% della Fed.
I dati sulla spesa personale sono aumentati dello 0,2% a maggio, quando era stato previsto un aumento dello 0,3%, rispetto allo 0,1% di aprile.
A questo punto, il costante calo dell’inflazione e la spesa personale inferiore alle attese aumentano le possibilità che la Fed possa tagliare i tassi di interesse, sebbene l’elevata inflazione nel settore dei servizi abbia costituito finora un elemento ostativo.
Gli indicatori basati sul mercato circa le mosse della Fed sono abbastanza ottimistici, vedendo una probabilità relativamente alta, circa il 66%, che la Fed tagli i tassi di interesse durante la riunione della Fed di settembre.
Pertanto, le prospettive a lungo termine per l’oro rimangono positive.
L’incertezza geopolitica in Medio Oriente e Ucraina, i cambiamenti climatici e le sfide economiche guidate dalla tecnologia sono tutti fattori di rischio che alimentano la domanda di oro come rifugio sicuro.
Inoltre, anche le banche centrali asiatiche stanno acquistando oro come copertura contro la svalutazione delle loro valute rispetto al dollaro. E l’area BRICS sta utilizzando l’oro in sostituzione del dollaro come mezzo principale per il commercio globale, stante il suo status di riserva di valore stabile e sicura, che pone l’oro come alternativa più affidabile come mezzo di scambio tra nazioni con valute nazionali diverse e spesso volatili.
Infine, presto o tardi, la Fed dovrà prendere la decisione di iniziare finalmente a tagliare i tassi di interesse, attivando il definitivo trigger che porterà su l’oro.
Analisi tecnica
L'oro ha rotto oggi, ancora una volta, la linea di tendenza discendente che collega la testa e la spalla destra del modello ribassista Testa e spalle che si è formato sul grafico del metallo prezioso nei mesi di aprile, maggio e giugno.
Sebbene le varie rotture che si sono susseguite abbiano invalidato la formazione del modello, è ancora possibile che si sia formato un modello topping multi-spalle più complesso, che potrebbe comunque rivelarsi ribassista. Tuttavia, questa possibilità appare sempre più ridotta.
Se la rottura della linea di tendenza al rialzo dovesse reggere, l'oro potrebbe probabilmente salire al livello di 2.369 dollari, che è il massimo del 21 giugno.
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