Ieri, il prezzo dell'oro si è spostato verso l'alto ed è salito dello 0,67% fino a superare l’area di 1.830 dollari. Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni di riferimento è sceso al 4,8% dopo essere salito verso il 4,9% come immediata reazione al rapporto sull’occupazione di settembre negli Stati Uniti, la cui crescita ha superato le aspettative del mercato.
Nonostante il rimbalzo, l'oro è comunque sceso dello 0,9% per la settimana, segnando il secondo calo settimanale consecutivo a causa dei timori di un rialzo dei tassi negli Stati Uniti supportati dai solidi dati sull'occupazione. Secondo lo strumento Fedwatch del CME, i trader scontano una probabilità del 29% circa di un altro rialzo dei tassi quest’anno da parte della Fed.
I prezzi dell'oro sono saliti aiutati da un rimbalzo tecnico dopo una serie di perdite di nove giorni consecutivi, indicando che la pressione di vendita si è esaurita e che le posizioni corte sono in fase di copertura.
I prezzi dell'oro erano inizialmente scesi dello 0,5% a inizio sessione statunitense, dopo che il rapporto del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti aveva mostrato che i salari non agricoli sono aumentati di 336.000 posti di lavoro a settembre su base mensile, battendo le aspettative di 170.000 nuovi posti, secondo un sondaggio di economisti Reuters.
Con il recente rally dei rendimenti obbligazionari e del dollaro, è difficile ipotizzare una ripresa rialzista per l'oro nell’immediatezza. Tuttavia, nel più lungo termine, rimangono comunque tutti i presupposti rialzisti, i cui tempi dipendono molto dai dati economici statunitensi e dal cambio di atteggiamento del FOMC, quando sposterà la sua attenzione dagli aumenti, ai tagli dei tassi. #gold #oro
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