L’oro ha vissuto un martedì altalenante, passando da un minimo sotto i 2.020 dollari ad un massimo che ha sfiorato i 2.040 dollari, assestandosi infine vicino ai 2.030 dollari, continuando ad essere scambiato in un range ben limitato.
Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni è rimasto saldamente al di sopra del 4,1% ed anche il dollaro ne ha tratto vantaggio grazie ad un sentiment di mercato che si è inasprito, pesando sull’oro. Il dollaro ha acquisito slancio prima dell'apertura americana, tuttavia, i prossimi comunicati e gli eventi macroeconomici previsti per la seconda metà della settimana hanno innescato la pausa in corso.
Dal punto di vista dei dati statunitensi odierni, sono stati inferiori alle aspettative del mercato, con l’indice manifatturiero della Fed di Richmond che si è attestato a -15 a gennaio, molto peggio del -7 previsto e del precedente -11.
Domani l'attenzione sarà puntata sulla Banca del Canada che annuncerà la sua decisione di politica monetaria prima dell'apertura degli Stati Uniti.
Analisi tecnica
L’oro viene scambiato all'interno di un range privo di una chiara forza direzionale, sebbene l'ultimo test verso l'area dei 2.000 dollari abbia mostrato che l’oro è perfettamente in grado di difendere tale livello. Il grafico giornaliero mostra che l’oro si è ritirato bruscamente dopo essersi avvicinato alla media mobile semplice a 20 giorni posta a circa $ 2.040,30. Le medie mobili più lunghe rimangono al di sotto del livello attuale, prive di forza direzionale. Infine, gli indicatori tecnici sono saliti ma rimangono entro livelli negativi e senza abbastanza forza da lasciare immaginare una ripresa più solida. FXSTREET. #gold #oro
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