Il prezzo dell’oro ha perso terreno ieri a causa del cauto sentiment del mercato in attesa dei dati sull’inflazione statunitense e per effetto della ritrovata forza del dollaro.
In questa fase, gli investitori sembrano preferire il dollaro invece dell’oro, anch’esso una valuta rifugio, nel mezzo delle tensioni geopolitiche.
Secondo le ultime notizie, i ribelli Houthi dello Yemen hanno lanciato missili contro una nave diretta a un porto in Iran, provocando lievi danni alla nave e nessun ferito all’equipaggio. Inoltre, ieri Israele ha condotto una serie di attacchi aerei nella città di Rafah, nel sud di Gaza, con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che ha espresso domenica la sua intenzione di intensificare le operazioni militari a Rafah dopo aver respinto la proposta di cessate il fuoco di Hamas.
E’ dal 7 gennaio di quest anno che il prezzo dell'oro si muove su una traiettoria incerta e tendenzialmente discendente. Oggi, è sceso fino a 2.016 dollari per oncia troy e sta incontrando resistenza per la seconda sessione consecutiva, poiché i rendimenti obbligazionari statunitensi, pur con movimento modesto in previsione della pubblicazione dei dati sull'inflazione statunitense di oggi, continuano a sostenere il dollaro.
I vari dati sul lavoro e sulle pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti hanno portato ad aspettarsi che la Fed si asterrà dal ridurre i tassi di interesse nella riunione di marzo e i mercati scontano solo una piccola probabilità del 14% di un taglio dei tassi in tale occasioni. Mentre, la probabilità di un taglio dei tassi alla riunione di maggio è stimata intorno al 60%.
A tal proposito, il presidente della Fed di Dallas, Lorie K. Logan, ha recentemente dichiarato che al momento non vi è alcuna necessità immediata di abbassare i tassi di interesse, riconoscendo "progressi significativi" nel contenere l'inflazione, ma ha sottolineato l'importanza di ottenere ulteriori prove per garantire la sostenibilità di questi progressi. #gold #oro
Comments