L'oro rimane intorno ai 2.020 dollari durante la sessione asiatica odierna, dopo il calo di venerdì scorso che ha posto fine ad una settimana volatile. L’oro si avvia verso la pausa pre-natalizia attendendo il rapporto sull'inflazione statunitense, che sarà pubblicato durante la settimana, per valutare meglio quali potrebbero essere le aspettative di taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve per il prossimo anno.
Domani Ia banca centrale giapponese concluderà la sua due giorni di politica monetaria. I mercati si aspettano ampiamente che la BoJ abbandonerà la sua politica di tassi di interesse negativi. Qualsiasi sorpresa inattesa, probabilmente aumenterà la volatilità del cambio dollaro-yen, con ripercussioni anche sul prezzo dell’oro. Il quale continuerà a trovare supporto dall'orientamento accomodante della Fed che, a sua volta, sta pesando sia
sul dollaro che sui rendimenti dei titoli del Tesoro USA.
Le scelte della Fed della scorsa settimana hanno determinato una grossa volatilità deI prezzo dell’oro, che ha registrato un guadagno settimanale ma ha anche chiuso venerdì in negativo, poiché gli investitori hanno tratto profitto dalle loro posizioni lunghe ed hanno preferito tirare i remi in barca nell’attesa dei dati sull’inflazione PCE statunitense e delle scarse condizioni commerciali di questa settimana.
Analisi tecnica
Nonostante il calo di venerdì dai massimi di otto giorni, il prezzo dell’oro rimane ancora rialzista finché la configurazione tecnica giornaliera mostrata dall'indicatore Relative Strength Index a 14 giorni si manterrà al di sopra della linea mediana e il prezzo riuscirà a difendere la media mobile semplice a 21 giorni posta a 2.016 dollari. Solo una chiusura giornaliera al di sotto di quest'ultima potrebbe alimentare un nuovo calo verso la soglia dei 2.000 dollari. Allo stesso modo, una chiusura al di sopra della regione 2.040-2.050 dollari sarà fondamentale perché l’oro possa riprendere la sua corsa. FXSTREET. #gold #oro
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