Dopo aver trascorso la prima metà della giornata in un intervallo ristretto vicino a 2.040 dollari, l'oro è scivolato verso i 2.030 dollari nella sessione americana, nonostante il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni sia sceso al di sotto del 3,9%, limitando comunque il ribasso dell’oro.
Gli Stati Uniti hanno riferito che la fiducia dei consumatori misurata della banca centrale è migliorata a 110,7 a dicembre da un 101,0 rivisto al ribasso di novembre, battendo al contempo le previsioni di 104,6. L’oro è così sceso dal massimo intraday di 2.043,57 dollari, fino a passare di mano vicino al minimo giornaliero di 2.029,46 dollari.
L'indice dei prezzi al consumo nel Regno Unito è diminuito dello 0,2% su base mensile, mentre è aumentato del 3,9% rispetto all'anno precedente, al di sotto delle aspettative di un aumento del 4,4%. Ieri, il Canada ha riportato l'IPC annuale di novembre al 3,1%, invariato rispetto al dato precedente, ma leggermente al di sopra del 2,9% previsto.
Gli investitori ora attendono l'indice dei prezzi delle spese per consumi personali degli Stati Uniti, l'indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve, che verrà pubblicato venerdì, con i mercati finanziari che potrebbero reagire in modo aggressivo ai dati, poiché potrebbero confermare o smentire l’orientamento sulla politica monetaria della Fed.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra che l’oro rimane rialzista. Esso sviluppa soprattutto le sue medie mobili, con la SMA 20 che mantiene la sua pendenza rialzista e fornisce supporto dinamico intorno ai 2.022,50$. Le medie mobili più lunghe, inoltre, si muovono leggermente al rialzo, ben al di sotto di quelle più corte, anche se senza abbastanza forza. Allo stesso tempo, gli indicatori tecnici puntano leggermente al ribasso entro livelli neutrali, mancando di sufficiente forza direzionale per confermare una flessione.
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