Il prezzo dell'oro si aggira sopra i 1.920 dollari nell’odierna sessione asiatica. Venerdì i prezzi avevano interrotto una serie di perdite poiché il dollaro statunitense aveva rallentato i suoi guadagni intraday in virtù del calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitense.
Nelle contrattazioni odierne, la propensione al rischio sta perdendo colpi, poiché gli investitori preferiscono rimanere cautamente in disparte, valutando la prospettiva di tasso “più alto per più tempo” delle principali banche centrali. Inoltre, anche le rinnovate preoccupazioni per i mercati immobiliari cinesi intaccano la propensione al rischio.
“Evergrande ha dichiarato ieri sera che, a causa di un'indagine su Hengda Real Estate Group, un'unità onshore di punta, non è stata in grado di soddisfare i requisiti per emettere nuove obbligazioni nell'ambito della sua proposta di ristrutturazione del debito", secondo Reuters.
Un gran numero di esponenti della Federal Reserve continua a sostenere la causa di ulteriori aumenti dei tassi di interesse, poiché l’inflazione rimane ancora “troppo alta”, favorendo i rendimenti dei titoli del Tesoro USA e instillando un senso di preoccupazione nel mercato. Infatti, la ripresa del rally dei prezzi del petrolio alimenta il nervosismo nei mercati, poiché gli investitori ne valutano l’impatto negativo sull’inflazione e sulla crescita globale.
Pertanto, gli investitori inoltre si astengono dal piazzare grandi scommesse sulle maggiori valute, così come sul prezzo dell’oro, posizionandosi in anticipo rispetto alla pubblicazione dei dati dell’inflazione degli Stati Uniti e dell’Eurozona. In particolare, è attesa l’indagine IFO tedesca per raccogliere nuovi segnali sullo stato dell’economia dell’Eurozona.
Anche i dati sull’attività commerciale della Cina sono attesi con particolare impazienza per valutare se la seconda economia al mondo sta riprendendo slancio.
Alla luce di questi fattori, il dollaro stabile e i rendimenti dei titoli del Tesoro USA più solidi stanno esercitando una pressione al ribasso sul prezzo dell’oro.
Se i dati che saranno pubblicati evidenzieranno un’economia statunitense relativamente tranquilla, il prezzo dell’oro rimarrà in balia della propensione al rischio e dell’azione dei prezzi del dollaro e dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi, nonché dei discorsi dei membri della Fed.
Analisi tecnica
Il prezzo dell’oro rimane limitato al di sotto del supporto critico, diventato resistenza, di 1.926 dollari, dove le medie mobili giornaliere a 21 e 200 coincidono.
Venerdì, il prezzo dell'oro era riuscito a sfondare quest'ultimo, provando ad attaccare la DMA 50 a 1.929 dollari, ma senza riuscirvi.
L’indicatore del Relative Strength Index a 14 giorni è tornato in territorio negativo, al di sotto del livello 50, suggerendo che il lato ribassista rimane più convincente.
Il supporto immediato è ora rappresentato dal minimo della settimana precedente di 1.914 dollari, al di sotto del quale il prezzo guarderebbe la cifra tonda di 1.910 dollari.
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