Il prezzo dell’oro continua a muoversi su una traiettoria discendente a causa della ritrovata forza del dollaro, accresciuta dalle nuove dichiarazioni dei membri della Fed. Ieri, il presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari ha messo in guardia contro la dichiarazione prematura della fine del ciclo di rialzo dei tassi della Fed, sollevando dubbi sull’adeguatezza dell’attuale politica monetaria alla luce della robustezza dell’economia statunitense e suggerendo che un aumento dell’inflazione potrebbe giustificare un ulteriore inasprimento. Anche il presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee ha riconosciuto i progressi nella gestione dell'inflazione, ma ha lasciato intendere che il punto focale della discussione potrebbe spostarsi sulla determinazione della durata durante la quale i tassi di interesse dovrebbero essere mantenuti al livello attuale.
Durante la sessione asiatica, l’oro viene scambiato in ribasso sotto i 1.970 dollari per oncia troy, poiché anche oggi non riesce a trarre vantaggio dagli effetti del conflitto Israele-Hamas. La mancanza di escalation nel conflitto ha diminuito la domanda di oro come rifugio sicuro, ed anche il recente calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA, che sta generando un clima di ottimismo nei mercati azionari, non giova alla domanda di beni rifugio come l’oro.
Tuttavia, il Fondo monetario internazionale ha rivisto le proiezioni di crescita del prodotto interno lordo della Cina, prevedendo un tasso di crescita del 5,4% nel 2023, rispetto alla previsione iniziale del 5,0%, e del 4,6% nel 2024, superando la precedente stima del 4,2%. Un tale cambiamento in positivo del panorama economico cinese potrebbe portare ad un aumento dei prezzi dell'oro.
Nella giornata odierna, è probabile che l’attenzione degli investitori continui ad appuntarsi sulla potenziale traiettoria dei tassi di interesse che emergerà dal discorso del presidente della Fed Jerome Powell in una conferenza a Washington DC presso la Divisione di ricerca e statistica. FXSTREET. #gold #oro
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