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Immagine del redattoreAUREA OPERATORE ORO

L'oro rimane tranquillo in attesa delle buste paga non agricole degli Stati Uniti

Il prezzo dell’oro è entrato in una fase di consolidamento di routine in vista dei salari non agricoli degli Stati Uniti. È sceso dai massimi toccati in precedenza, ma rimane instradato per il secondo guadagno settimanale consecutivo superiore all'1%, aiutato dalle minori possibilità di rialzi dei tassi di interesse negli Stati Uniti per quest'anno. Al contrario, dopo una settimana ricca di dati che si conclude con il cruciale rapporto sull'occupazione, i rendimenti dei titoli del Tesoro USA e del dollaro sono destinati a chiudere la settimana in ribasso.

Gli ultimi dati resi noti ieri hanno evidenziato che la spesa al consumo negli Stati Uniti è aumentata a luglio al massimo di sei mesi, ma è rallentata mensilmente, consolidando le aspettative secondo cui la Federal Reserve manterrà i tassi di interesse invariati a settembre. D’altro canto, ieri, il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, si è definito contrario ad ogni ulteriore aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti, affermando che la politica monetaria è già sufficientemente restrittiva da riportare l’inflazione al 2% in un periodo di tempo “ragionevole”.

Al contrario, l’inflazione della zona euro è cresciuta ad agosto, ma la crescita dei prezzi di fondo è scesa come previsto. Questo ha determinato un quadro misto che complica le scelte della Banca Centrale Europea, anche alla luce dello stato di salute complessivamente non buono del vecchio continente.

Come per l’Europa, anche in Giappone la situazione economica non è florida. Infatti, sulla base di un sondaggio odierno, l’attività industriale si è ridotta ad agosto per il terzo mese consecutivo. #gold #oro

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