L'oro è sceso oggi poiché il rialzo del dollaro ha spinto i prezzi al massimo di oltre un mese, mentre gli investitori attendono la pubblicazione dei dati chiave sull'inflazione negli Stati Uniti.
L'oro spot è sceso dello 0,35% e i futures sull'oro statunitense si sono attestati in ribasso dello 0,1% a $ 1.713,70.
I prezzi dei lingotti avevano raggiunto il massimo dal 6 ottobre a $ 1.722,19 all'inizio della sessione statunitense.
Il rapporto sull'indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense di ottobre fornirà l'ultimo dato sull'inflazione negli Stati Uniti successivo agli aggressivi aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve.
“Sarei un po' difensivo sull'oro quando domani farà i conti con i dati CPI", ha affermato Phillip Streible, chief market strategist di Blue Line Futures a Chicago.
Gli economisti prevedono una decelerazione dell'inflazione core mensile e annuale allo 0,5% e al 6,5% rispettivamente.
Tassi più alti spingono il dollaro, mettendo sotto pressione il metallo prezioso al prezzo del biglietto verde. L'indice del dollaro è salito oggi dello 0,76%.
“Con la domanda fisica sottostante (per l'oro) ... il mercato ha ancora bisogno della domanda degli investitori in fondi negoziati in borsa e degli speculatori in futures per riprendersi", ha affermato in una nota l'analista di Saxo Bank Ole Hansen.
“Affinché ciò accada, il dollaro e i rendimenti USA devono ancora inviare un chiaro segnale di ribaltamento".
Nel frattempo, la Russia si è ritirata dalla città ucraina occupata di Kherson, annunciando una delle ritirate più significative del Paese.
Gli investitori valutano con attenzione anche l'esito delle elezione di medio termine negli Stati Uniti che appare molto contrastato ed ancora si presenta poco chiaro.
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