Oggi, il prezzo dell'oro sta rimanendo sotto i 2.400 dollari negli scambi asiatici, dopo essere aumentato di oltre l'1% nell'ultima sessione negli Stati Uniti nonostante un solido rapporto sulle vendite al dettaglio nel paese, che indica una robustezza economica sostenuta e che ha spinto il dollaro e i rendimenti dei titoli del Tesoro verso l’alto. L’attenzione è stata attirata, in particolare, dalle vendite nel gruppo di controllo, utilizzato per calcolare il prodotto interno lordo, che sono salite alle stelle, preludio di una forte crescita del PIL nel primo trimestre del 2024, che dovrebbe crescere del 2,8%, rispetto al 2,4% stimato il 10 aprile.
La spesa dei consumatori pubblicata ieri dagli Stati Uniti, risultata più forte del previsto, ha generato un ulteriore impedimento alla Fed per tagliare i tassi di interesse - il presidente della Fed di New York, John Williams, ha affermato che il suo scenario di base prevede che i tagli dei tassi “probabilmente inizieranno quest’anno” - ed ha mandato alle stelle l’indice del dollaro statunitense, che ora guadagna lo 0,15% a 106,338, livelli visti l’ultima volta nel novembre 2023.
Anche i forti dati resi noti oggi dalla Cina potrebbero essere un fattore limitante per il rialzo dell'oro, ma le tensioni geopolitiche tra Iran e Israele aumentano la domanda di beni rifugio e, a parte il contesto di incertezza geopolitica, l’oro continua a guadagnare in maniera sostenuta soprattutto grazie ad una forte domanda fisica.
Un quadro simile avrebbe generato un grande svantaggio per il metallo dorato, ma la preoccupazione per una possibile ritorsione israeliana a seguito dell’attacco iraniano nel fine settimana, conseguente alle affermazioni del capo militare israeliano: “Ci sarà una risposta ai missili e ai droni iraniani lanciati verso il territorio israeliano” sta mantenendo il metallo prezioso intorno ai livelli attuali. E non sarebbe strano che i due asset rifugio per eccellenza: oro e dollaro, se si muovessero in tandem.
Analisi tecnica:
L’oro rimane rialzista nonostante l'RSI sia a livelli di ipercomprato e il trend rialzista appaia eccessivo. L'RSI è ipercomprato secondo tutti i canoni, poiché il livello 80 rappresenta una condizione di ipercomprato fortemente estrema in un forte trend rialzista. Ma, nonostante, l'RSI a 75,82, un nuovo test dei 2.400 dollari é ampiamente nelle possibilità dell’oro, seguito dal massimo storico di 2.431 dollari e poi dalla cifra tonda di 2.450 dollari.
Comments