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Immagine del redattoreAUREA OPERATORE ORO

L'oro ritorna a spingere verso l’alto in attesa di notizie dal Medio Oriente

Dopo una fase di consolidamento vicino ai 2.350 dollari nella sessione europea, l'oro è sceso in area 2.330 dollari per effetto degli ottimistici dati sulle vendite al dettaglio statunitensi. Queste hanno fatto crescere il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni di oltre il 2,2%, sopra il 4,6%, rafforzando anche il dollaro e pesando sull’oro.

Tuttavia, in seguito, le preoccupazioni derivanti dalle notizie del fine settimana, dopo che l'Iran ha lanciato un massiccio attacco contro Israele, hanno sempre più alimentato i timori di una ritorsione israeliana ed hanno nuovamente messo le ali all’oro, spingendolo a sfiorare i 2.390 dollari.

Sebbene gli alleati occidentali abbiano chiesto a Israele di evitare l’escalation del conflitto, non è ancora chiaro cosa potrebbe fare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il quale sta discutendo con il suo gabinetto di guerra se reagire o meno all’Iran.

Le tensioni geopolitiche, pertanto, hanno preso il sopravvento e stanno influenzando i mercati, che stanno trovando certezze nel classico bene rifugio.

Analisi tecnica

Il grafico giornaliero mostra che l’oro ha invertito la sua scivolata correttiva. Ha registrato un minimo e un massimo decrescenti, ma rimane al di sopra di tutte le sue medie mobili, con la media mobile semplice a 20 periodi saldamente rialzista che fornisce supporto dinamico a circa $ 2.259,00. Gli indicatori tecnici si sono ritirati dai massimi recenti, ma rimangono all'interno di valori di ipercomprato.

Anche nel breve termine, secondo il grafico a 4 ore, l’oro ha invertito la tendenza ribassista ed ha ripreso a spingere verso l’alto. L'indicatore Momentum si trova appena sopra il livello 100 riprendendo il suo avanzamento, mentre l'indicatore Relative Strength Index guadagna trazione al rialzo. #gold #oro

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