Oggi l’oro ha subito un pullback dopo aver raggiunto il massimo settimanale a 1.975 dollari, ma non è riuscito a rimanere sopra i 1.970 dollari, principalmente a causa della correzione del dollaro e del rimbalzo dei rendimenti statunitensi. Tuttavia, le prospettive suggeriscono che nel breve termine rimane l’oro mantiene ancora un potenziale rialzista.
I dati economici statunitensi odierni, hanno mostrato che l’indice dei prezzi alla produzione è diminuito dello 0,5% in ottobre, contrariamente alle aspettative di un aumento dello 0,1%. Anche il tasso annuo è sceso dal 2,2% all'1,3%. Inoltre, anche il Core PPI ha mostrato valori inferiori alle attese. I dati di oggi sono risultati in linea con i dati dell’indice dei prezzi al consumo pubblicati ieri, indicando un raffreddamento dell’inflazione. Le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,1% in ottobre, contro le aspettative di un calo più marcato dello 0,3%.
I dati economici di oggi hanno quindi confermato le stesse motivazioni che avevano spinto ieri il dollaro al ribasso, anche l’impatto odierno è stato diverso, probabilmente a causa di una correzione. La propensione al rischio rimane presente, le obbligazioni statunitensi sono solide e la vulnerabilità del dollaro persiste, continuando a sostenere ulteriori guadagni per l’oro.
Domani li Stati Uniti pubblicheranno il rapporto settimanale sulle richieste di sussidio di disoccupazione, sulla produzione industriale e sull'indice manifatturiero della Fed di Philadelphia. Dati positivi potrebbero portare a rendimenti più elevati per i titoli del Tesoro USA pesando sull’oro.
Analisi tecnica
L'oro ha affrontato una forte resistenza intorno alla media mobile semplice a 20 giorni di 1.973 dollari. Solo la rottura decisiva sopra questo livello potrebbe aprire la strada a ulteriori guadagni. Finché il prezzo rimane al di sotto di questo livello, il trend rialzista appare instabile.
Al ribasso, il grafico giornaliero indica un importante livello di supporto intorno ai 1.950 dollari.
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