L’oro è salito vicino al livello più alto degli ultimi cinque giorni, verso i 2.055 dollari, sostenuto dall’aumento delle scommesse su un taglio dei tassi di interesse a marzo da parte della Fed, nonché a causa dei ridotti volumi di scambio per la chiusura dei mercati americani in occasione della festività del Martin Luther King Day.
Il prezzo dell’oro sta traendo vantaggio dalla persistente incertezza del mercato e da un dollaro che si muove poco poiché i rendimenti dei titoli del Tesoro USA vengono scambiati fiaccamente.
I non positivi dati PPI di venerdì scorso hanno accresciuto le possibilità di un taglio dei tassi della Fed a marzo, come misurato dallo strumento FedWatch del CME Group, che indica una probabilità del 78% che la banca centrale americana inizi a tagliare i tassi a marzo, rispetto al 68% di una settimana fa. Tali aspettative continuano a sostenere la ripresa del prezzo dell'oro.
Tuttavia, prevale ancora un atteggiamento di cautela giustificato dall’attesa per l’importante dato sul PIL cinese, soprattutto dopo che la Banca Popolare Cinese ha sorpreso i mercati non riducendo il tasso della Facility di Prestito a Medio Termine, per i dati sulle vendite al dettaglio statunitensi e per il discorso del governatore della Fed Christopher Waller, che rappresentano il focus settimanale.
Inoltre, anche le diatribe tra Cina e Taiwan sono fonti di tensione per i mercati. Infatti, la scorsa settimana, dopo che il Partito Democratico Progressista al governo di Taiwan ha vinto le elezioni presidenziali, pur perdendo la maggioranza, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha inviato un messaggio di congratulazioni al presidente eletto di Taiwan William Lai. In risposta del quale, il ministero degli Esteri cinese ha affermato che la Cina si oppone fermamente a qualsiasi forma di interazione ufficiale degli Stati Uniti con Taiwan, che interferiscano negli affari di Taiwan in qualsiasi modo o con qualsiasi pretesto.
Tra l’altro, permane sempre lo stato di tensione in medioriente dopo che i militanti Houthi hanno lanciato un missile contro una nave della Marina americana in risposta agli attacchi USA-UK della scorsa settimana.
Analisi tecnica
Le prospettive a breve termine sono favorevoli per l’oro dopo che ha chiuso venerdì scorso sopra la media mobile semplice a 21 giorni posta a 2.046 dollari, rompendo al rialzo il range consolidatosi nell’arco della scorsa settimana.
L'indicatore del Relative Strength Index a 14 giorni appare più stabile sopra la linea mediana, indicando un maggiore spazio per il rialzo dell'oro, con la SMA a 100 e 200 giorni che continuano a disegnare un Bull Cross sostenendo il prezzo dell'oro.
La resistenza immediata è data dal massimo del 5 gennaio di 2.062 dollari, sopra il quale si pone la resistenza statica a 2.080 dollari.
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