L'oro è rimasto praticamente durante tutta la giornata sotto una persistente pressione ribassista dopo essere sceso al di sotto del livello chiave di 2.400 dollari e viene scambiato al livello più basso da oltre una settimana, poco sopra i 2.390 dollari. In assenza di driver fondamentali, gli sviluppi tecnici sembrano giocare contro l’oro, provacandone il persistente calo.
Il picco negativo intraday è stato di 2.384 dollari, praticamente 100 dollari in meno rispetto al livello record di 2.483,63 dollari della scorsa settimana. Il dollaro ha recuperato terreno e anche le azioni si sono riprese dopo una delle peggiori settimane dell’anno.
L'ottimismo sembra favorire la valuta americana dopo che il presidente Joe Biden ha deciso di ritirarsi dalla corsa presidenziale, alimentando le speranze di una vittoria di Donald Trump, noto per essere più a favore del mercato.
Nel frattempo, gli importanti dati che arriveranno dagli Stati Uniti nel corso della settimana mantengono il mercato in modalità attendista.
Gli USA renderanno noti la prima stima del prodotto interno lordo del secondo trimestre, insieme a una revisione dell’indicatore di inflazione preferito dalla Fed per il primo trimestre, l’indice dei prezzi delle spese per consumi personali. Inoltre, venerdì sarà pubblicata anche l’inflazione PCE di giugno.
Analisi tecnica
L’oro è in ribasso per il quarto giorno consecutivo, con un calo in decelerazione, suggerendo che la correzione potrebbe presto finire. Il grafico giornaliero mostra che l’oro si mantiene al di sopra di della sua media mobile semplice a 20 periodi, che avanza anche al di sopra delle SMA ascendenti a 100 e 200, fornendo anche supporto dinamico a circa 2.377,10 dollari. Inoltre, gli indicatori tecnici stanno perdendo la loro forza al ribasso entro livelli positivi, quasi completando la correzione di ipercomprato.
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