Il prezzo dell'oro sta confermando il minimo di due mesi a circa $ 1.808. Il metallo brillante sta subendo l'ultimo rialzo del dollaro, tra le preoccupazioni da falco che circondano la Federal Reserve statunitense e le paure geopolitiche.
L'indice del dollaro USA segna il massimo intraday intorno a 105,30 dopo il pullback iniziale da un massimo di sette settimane. In tal modo, l'indicatore del biglietto verde rispetto alle sei principali valute rimane più solido per il quinto giorno consecutivo.
Il rimbalzo dell’indice del dollaro dal minimo infragiornaliero potrebbe essere ricondotto ai rendimenti dei buoni del Tesoro statunitensi più solidi, giacché i rendimenti dei Treasury a 10 anni hanno invertito le perdite di inizio giornata. Inoltre, le controparti a due anni sono tornate ai livelli più alti dal novembre 2022, segnato il giorno precedente, con i rendimenti obbligazionari che hanno raggiunto il livello del 4,83%.
I timori di una recessione australiana e di un rallentamento dei consumi in Nuova Zelanda, così come i timori per un atterraggio morbido negli Stati Uniti, sembrano aver inciso sulla recente debolezza dell’oro. Ad aggiungere forza alla flessione del metallo prezioso potrebbero essere le preoccupazioni della Fed da falco, soprattutto dopo i forti indizi sull'inflazione della scorsa settimana e i commenti ottimistici dei politici. Va notato che anche gli ultimi risvolti su maggiori sanzioni dell’occidente alla Russia e sui legami Pechino-Mosca sembrano danneggiare l’oro.
In definitiva, il prezzo dell'oro rimane ribassista, tra un dollaro più solido e le preoccupazioni geopolitiche. Tuttavia, l'assenza di dati di alto livello potrebbe consentire all’oro di compensare parte delle perdite. Pertanto, il PMI manifatturiero ISM statunitense della settimana, il PMI dei servizi, gli ordini di beni durevoli e il PMI ufficiale della Cina saranno cruciali per gli investitori alla ricerca di indicazioni più chiare.
Analisi tecnica del prezzo dell'oro
Sebbene l'RSI ipervenduto metta alla prova i ribassisti intorno a 1.810$, il commercio sostenuto del metallo all'interno del canale di tendenza discendente di tre settimane e i segnali ribassisti del MACD mantengono l’oro in condizioni ribassiste.
La convergenza del 100-DMA e della linea inferiore del suddetto canale, vicino a 1.793$, sembra essere un supporto chiave a breve termine.
In caso di ulteriore calo, il livello 200-DMA intorno a 1.775$ si allineerebbe con ulteriore barriera.
Viceversa, la ripresa rimane sfuggente a meno che l’oro non rimanga all'interno del suddetto canale, attualmente tra $ 1.793 e $ 1.832.
Anche se il prezzo rimanesse stabilmente oltre i 1.832$, il massimo del 9 febbraio di circa 1.890$ e la soglia dei 1.900$ rappresenterebbero duri ostacoli da valicare.
Nel complesso, il prezzo dell'oro rimane ribassista ma lo spazio al ribasso sembra limitato. FXSTREET.
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