Dopo il ribasso di ieri, l'oro ha faticato a mettere in scena un rimbalzo convincente ed è sceso sotto i 2.020 dollari nella parte finale della giornata odierna. Sebbene il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni di riferimento sia sceso di quasi il 2%, la ripresa del dollaro non ha consentito all’oro di ripartire. Eppure, durante la sessione asiatica, l'oro aveva raggiunto i 2.041 dollari, ma la ripresa si è rivelata di breve durata poiché ha ripreso a scendere nonostante i dati economici contrastanti provenienti dagli Stati Uniti e la diminuzione dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi.
I dati provenienti dagli Stati Uniti hanno rivelato che il numero di nuove offerte di lavoro nell'ultimo giorno lavorativo di ottobre è stato di 8,7 milioni, in calo rispetto a 9,35 milioni di settembre e al di sotto delle aspettative del mercato di 9,3 milioni. Viceversa, l’ISM Services PMI ha superato le aspettative, salendo a 52,7 a novembre rispetto ai 52 previsti. Questi dati indicano un mercato del lavoro più equilibrato. Inizialmente, questo ha innescato un arretramento del biglietto verde, che però ha ripreso il suo movimento al rialzo anche se i rendimenti dei titoli del Tesoro sono scesi ed ora viaggiano al 4,17%, raggiungendo il livello più basso dall'inizio di settembre. Allo stesso tempo, l'indice del dollaro ha raggiunto massimi plurigiornalieri superiori a 104,00. Il dollaro sta quindi approfittando di uno slancio rialzista nel breve termine, che implica una prospettiva negativa per l’oro.
Domani l'attenzione rimarrà puntata sugli Stati Uniti, in particolare sul rapporto ADP sull'occupazione privata, in attesa delle richieste di sussidio di disoccupazione di giovedì e dei libri paga non agricoli di venerdì.
Analisi tecnica
L'oro è sceso testando il livello di supporto di 2.010 dollari, che ha agito da barriera nei confronti di un ulteriore ribasso. Una rottura al di sotto di questo livello aumenterebbe la pressione ribassista, esponendo l’area dei 2.000 dollari e la media mobile semplice a 20 giorni a 1.995 dollari.
Il calo dai massimi storici è stato significativo, con il prezzo dell’oro che è sceso di oltre 100 dollari. Tuttavia, potrebbe esserci ancora un ulteriore potenziale di ribasso, nonostante alcuni indicatori tecnici mostrino valori di ipervenduto. Pertanto, non è possibile escludere che la tendenza sia ancora ribassista, fintanto che il prezzo non riesce nettamente ad allontanarsi dai 2.010 dollari ed a raggiungere la resistenza iniziale dei 2.030 dollari. L’oro dovrà tornare a raggiungere e superare i 2.050 dollari per segnalare un netto miglioramento delle prospettive tecniche a breve termine. Tuttavia, quella attuale, rimane una fase caratterizzata da una elevata e persistente volatilità. FXSTREET. #gold #oro
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