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Immagine del redattoreAUREA OPERATORE ORO

L'oro sfiora i 2.190 dollari e torna a guardare il suo massimo storico

Oggi, l'oro ha registrato un vero e proprio rally scambiando tra i 2.150 e i 2.188 dollari. E’ ripartito al rialzo scrollandosi di dosso parte della sua recente debolezza rimbalzando fin quasi a 2.190 dollari in seguito alla decisione della Fed di mantenere invariati i tassi di riferimento e al tono accomodante del presidente Powell.

La Fed ha mantenuto i tassi di interesse stabili ma ha adeguato le sue proiezioni sui tassi dei fondi federali a lungo termine per il 2025, rivedendole al rialzo ed evidenziando le sfide in corso in materia di inflazione. Le proiezioni economiche mostrano una visione ottimistica per la crescita del PIL nel 2024, con aspettative di inflazione core leggermente elevate.

Pertanto, Powell ha evidenziato che sono necessarie ulteriori prove prima di effettuare il primo taglio dei tassi di interesse.

La Fed ha anche mantenuto la riduzione del bilancio allo stesso ritmo da maggio 2023, sottolineando, per bocca dei propri membri, la solidità dell’economia statunitense e la robustezza del mercato del lavoro, nonché i progressi in materia di inflazione, ma sottolineando che il lavoro è incompleto. Infine, hanno affermato che i rischi legati al raggiungimento del loro doppio mandato si stanno spostando verso un migliore equilibrio e quindi continueranno a fare affidamento sui dati per le loro decisioni.

Anche il presidente Powell si è mosso sulla stessa linea affermando che sono necessarie ulteriori prove prima di tagliare i tassi per la prima volta. Alla domanda sulla tolleranza per un’inflazione più elevata, ha affermato che ci si aspetta una “strada accidentata” nel processo di disinflazione verso l’obiettivo del 2%. Ed ha anche aggiunto che i dati sull’inflazione più alti del previsto all’inizio dell’anno non hanno comunque cambiato la visione più ampia secondo cui gli aumenti dei prezzi stanno rallentando.

Nel dettaglio, dopo due mesi di rapporti sull’inflazione sorprendentemente elevati, la Federal Reserve ha modificato le sue aspettative di politica monetaria per il 2025, anche se per il 2024 la mediana si è attestata al 4,6% come a dicembre. Tuttavia, ha rivisto al rialzo il tasso sui fondi federali dal 3,6% al 3,9% nel 2025.

Il prodotto interno lordo per il 2024 è stato rivisto al 2,1% rispetto all’1,4% di dicembre.

Il tasso di disoccupazione non è stato rivisto e dovrebbe rimanere al 4,0% rispetto al 4,1%.

L’obiettivo dell’indice dei prezzi della spesa per consumi personali non è stato modificato, rimanendo al 2,4%, mentre si stima che quello core finirà al 2,6%, rispetto al 2,4%.

Gli ultimi dati economici statunitensi hanno evidenziato dati contrastanti sull’attività commerciale, rendendo difficile prevedere il ritmo della decelerazione economica negli Stati Uniti. Il mercato del lavoro ha mostrato segnali di raffreddamento, anche se l’economia ha visto più occupati del previsto e meno persone hanno richiesto l’indennità di disoccupazione.

I recenti dati hanno mostrato che l’inflazione é dal lato dei consumatori piuttosto che da quello dei produttori, anche se ha sorpreso il rialzo di quest’ultima, suggerendo che l’inflazione è più vischiosa del previsto.

Pertanto, considerato il contesto, la relazione di Powell al Congresso degli Stati Uniti a inizio mese, secondo cui la Fed avrebbe iniziato a tagliare i costi di finanziamento, era giustificata. Tuttavia, i dati sull’inflazione della scorsa settimana e i dati sulle vendite al dettaglio hanno innescato una rivalutazione delle scommesse sulla riduzione dei tassi della Fed, riportandole in linea con la visione della banca centrale, di 75 punti base entro la fine del 2024.

In definitiva, al momento, secondo il FedWatch Tool del CME, le aspettative per un taglio dei tassi a giugno si attestano al 64%, in calo rispetto al 72% di una settimana fa. #gold #oro

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