L'oro ha accresciuto la sua propensione rialzista, salendo in prossimità della regione dei 2.390 dollari dopo la pubblicazione del rapporto sul mercato del lavoro statunitense per il mese di giugno.
Il dollaro e il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni sono arretrati sostenendo la corsa dell’oro.
L’odierno rapporto sui salari non agricoli degli Stati Uniti ha mostrato che il tasso di disoccupazione è aumentato al 4,1% dal 4,0% precedente, raggiungendo livelli che non si vedevano dalla fine della crisi Covid a novembre 2021. Gli economisti non si aspettavano questo risultato, che indica un raffreddamento del mercato del lavoro e che potrebbe rendere ancora più probabile un taglio dei tassi di interesse della Fed per stimolare la crescita e le assunzioni.
Il rapporto NFP ha mostrato anche altri dati che, però, non sono stati così negativi. I libri paga non agricoli hanno mostrato che sono stati assunti 206.000 nuovi dipendenti a giugno, quando se ne prevedevano solo 190.000, partendo dai 272.000 precedenti.
Inoltre, il guadagno orario medio, un parametro che può influenzare le pressioni inflazionistiche e la politica della Fed sui tassi di interesse, è rimasto invariato su base mensile, mostrando una crescita dello 0,3% come previsto. Su base annua, l'inflazione salariale è scesa al 3,9% dal 4,1% precedentemente previsto.
In definitiva, tutta la serie di dati deboli provenienti dagli Stati Uniti questa settimana ha mostrato che le pressioni inflazionistiche stanno diminuendo e che aumentano la probabilità che la Federal Reserve abbasserà i tassi di interesse prima di quanto si pensasse in precedenza.
Analisi tecnica
Il prezzo dell’oro ha comodamente oltrepassato il massimo del 21 giugno di 2.368 dollari, rompendo al di sopra di questo livello e portandosi verso il massimo del 7 giugno di 2.388 dollari. A cui fa seguito il massimo storico di 2.451 dollari.
Il modello topping ribassista Testa e spalle che si stava formando tra aprile e giugno è stato definitivamente invalidato dalla ripresa odierna.
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