Il prezzo dell'oro continua a rimanere in positivo dopo il forte rialzo di ieri, quando aveva guadagnato l'1% segnando il massimo dal 19 aprile, mentre prosegue la debolezza del dollaro, sceso dello 0,2%, e dei rendimenti obbligazionari statunitensi, che hanno toccato il minimo da oltre un mese, a causa della crescente probabilità di tagli dei tassi da parte della Fed già a settembre.
Il rallentamento dei prezzi al consumo negli Stati Uniti, attestato dai dati sull'indice dei prezzi al consumo di aprile pubblicati ieri, e il non brillante rapporto per aprile sull’occupazione e sui salari più deboli del previsto, pubblicati la scorsa settimana negli Stati Uniti, costituiscono una buona prospettiva per i membri della Fed che stanno aspettando di poter vedere nuovi progressi sull’inflazione prima di ridurre i tassi di interesse. Infatti, il presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, si è detto ottimista sulla discesa dell'inflazione, facendo eco ai commenti del presidente della Fed Jerome Powell a inizio settimana, che aveva riaffermato l’improbabile necessità di un nuovo ulteriore rialzo dei tassi di interesse.
Pertanto, grazie all'inflazione che sta rallentando, i mercati incrementano le probabilità su un potenziale taglio dei tassi della Fed a settembre, spingendo il prezzo dell'oro verso il livello dei 2.400 dollari, anche se un potenziale rimbalzo del dollaro o dei rendimenti dei titoli del Tesoro potrebbe ancora rappresentare un ostacolo per il resto della settimana.
Analisi tecnica
Il rally del prezzo dell’oro sta continuando per il secondo giorno consecutivo, ma non sta mostrando forza sufficiente per sfidare i 2.400 dollari.
Dopo aver superato ieri i 2.378 dollari, il massimo del 10 maggio, l’oro ha aperto la strada verso il successivo intervallo di trading compreso tra 2.380 e 2.400 dollari, favorito dal Relative Strength Index che rimane rialzista con valori superiori a 60.
La prima resistenza è rappresentata proprio dai 2.400 dollari che, se superata, apre la strada verso il massimo del 19 aprile a 2.417 dollari, seguito dal massimo storico a 2.431 dollari.
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