Il prezzo dell'oro si sta consolidando, scambiato intorno ai 1.930 dollari, ma rimane sotto pressione a causa della forte crescita dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi in vista della decisione della Federal Reserve. Ieri, i prezzi dell’oro avevano toccato il massimo di due settimane per poi scendere.
Il segretario del Tesoro Janet Yellen ha affermato che la crescita degli Stati Uniti deve rallentare a un ritmo più in linea con il suo tasso potenziale per riportare l’inflazione ai livelli target poiché l’economia funziona a pieno regime. Tuttavia, vi sono molteplici segnali che evidenziano problematiche nell’economia statunitense, quale l’edilizia residenziale, che in agosto è crollata al minimo di oltre tre anni.
Anche in Asia l’economia è in stato di stallo, come sostenuto dalla Banca asiatica di sviluppo, che ha affermato che la crescita economica nei paesi asiatici in via di sviluppo quest’anno sarà leggermente inferiore a quanto previsto in precedenza poiché la debolezza del settore immobiliare cinese e i rischi legati a El Niño offuscano le prospettive regionali.
Ieri, la Chinova Resources, un'unità dello Shanxi Donghui Energy Group, ha messo in vendita le sue attività australiane nel settore rame-oro e spera di concludere l'accordo già quest'anno, come riferito dal direttore della società di consulenza BurnVoir Corporate Finance, che si sta occupando della vendita.
Tuttavia, i dati doganali svizzeri hanno mostrato che le esportazioni di oro del paese sono aumentate del 7,3% in agosto rispetto a luglio, poiché le maggiori consegne in India e Cina hanno compensato le minori forniture in Turchia. D’altro canto, il più grande fondo quotato in oro al mondo, l’SPDR Gold Trust, ha comunicato ieri che le sue partecipazioni sono scese dello 0,2%, ad indicare lo stato di cautela generale, in essere anche nel mercato dell’oro, in vista della decisione odierna della Fed. #gold #oro #lingotto
Comments