L'oro ha messo in atto una correzione al ribasso dopo il rally della scorsa settimana ed è sceso verso i 1.990 dollari all'inizio di oggi. Successivamente, il dollaro è stato sottoposto a rinnovate pressioni di vendita e l’oro ha invertito la sua direzione avanzando verso i 2.000 dollari e cancellando gran parte delle sue perdite giornaliere. La domanda di sicurezza è diminuita, danneggiando in parte l'oro, ma soprattutto il dollaro.
L’attesa dei mercati è tutta rivolta verso le banche centrali, a partire dalla Federal Reserve, che annuncerà la sua decisione di politica monetaria mercoledì. A seguire, vi saranno la Banca del Giappone e la Banca d’Inghilterra.
In effetti, lo yen giapponese è salito in rialzo in piena mattinata europea supportato dalle voci che la BoJ potrebbe modificare il controllo della curva dei rendimenti per consentire al rendimento dei titoli di stato a 10 anni di superare l'1%. La notizia ha esercitato ulteriore pressione sul dollaro, che viene scambiato in ribasso rispetto a tutti i suoi principali rivali.
Oltre agli annunci delle banche centrali, l’attenzione si concentrerà sulla situazione occupazionale degli Stati Uniti. Venerdì sarà pubblicato il rapporto di ottobre sui libri paga non agricoli, preceduto da altri dati rilevanti che saranno pubblicati prima..
Analisi tecnica
L’oro viene scambiato in leggero ribasso, anche se il grafico giornaliero mostra che è rimbalzato rapidamente da un minimo intraday di 1.990,93 dollari, suggerendo in qualche modo che il mercato è ancora proteso verso posizioni long. Lo stesso grafico mostra che la media mobile semplice a 20 periodi ha virato bruscamente verso l’alto, mantenendosi al di sotto di quelle più lunghe. Inoltre, gli indicatori tecnici rimangono entro livelli di ipercomprato, registrando un lieve calo rispetto ai recenti massimi, anche se non sufficiente a confermare un calo più marcato.
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