Il prezzo dell'oro rimane fermo in un’area compresa tra 1.905 e 1.910 dollari. Le principali banche centrali, che hanno assunto un atteggiamento da falco, continuano a fungere da vento contrario per l’oro, così come il dollaro che è vicino al massimo di due settimane.
Ieri, il dollaro forte ha spinto l'oro in ribasso fino a 1.892 dollari, il livello più basso da marzo. Successivamente è rimbalzato risalendo nuovamente in area 1.910 dollari, alleviando la pressione ribassista. Tuttavia , i fondamentali continuano a complicare le prospettive future e l’oro continua a rimanere vulnerabile nonostante l'azzeramento delle perdite.
I dati pubblicati ieri negli Stati Uniti sono stati migliori delle attese, con le richieste di sussidio di disoccupazione iniziali che sono scese al livello più basso in quattro settimane, pari a 239.000, ed anche le richieste di sussidio continuative sono scese inaspettatamente a 1,742 milioni. Anche i dati sulla crescita per il primo trimestre sono stati rivisti al rialzo dall'1,3% al 2%. Sul fronte negativo, le vendite di case in attesa sono scese del 2,7% a maggio, contro le aspettative di un aumento dello 0,2%.
I numeri positivi del mercato del lavoro e la revisione al rialzo del PIL mostrano che l'economia statunitense rimane forte, mantenendo le porte aperte per un ulteriore inasprimento da parte della Federal Reserve. I rendimenti dei Treasury statunitensi sono quindi saliti ai massimi settimanali raggiungendo il 3,86%, il massimo da marzo. Allo stesso tempo, anche il dollaro ha guadagnato slancio, con l’indice che è salito ai massimi di due settimane sopra 103,30.
Con Powell che parla di tassi di interesse più elevati e i dati statunitensi che superano le aspettative, la propensione rimane al ribasso e i fondamentali continuano a lavorare contro l’oro. Pertanto, il Core Personal Consumption Expenditure Index, che sarà pubblicato oggi, sarà fondamentale per la Fed e anche per l'oro.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra che l’oro, dopo il rimbalzo di quasi $ 20 al livello di apertura, inizia a presentare segnali di potenziale consolidamento. Questi segnali diventerebbero più rilevanti se il prezzo si mantenesse sopra i 1.900$. Un calo al di sotto esporrebbe l’oro al minimo di giugno posto a 1.892$, con il successivo livello di supporto posto a 1.880$. Gli indicatori tecnici sul grafico continuano a favorire il ribasso e tale inclinazione prevarrà finché il prezzo rimane sotto il supporto dinamico posto a $ 1,935. FXSTREET. #gold #oro
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