L’oro è stato scambiato oggi in maniera alterna, con una banda di oscillazione compresa tra 2.016 e 2.033 dollari, rimanendo in definitiva con un modesto guadagno sopra la chiusura di venerdì.
La domanda di dollari è rimasta contenuta sebbene i rendimenti dei titoli di Stato americani siano cresciuti.
L’ottimismo dominante sta minando anche la domanda di oro, che non riesce a decollare, poiché i mercati finanziari si avviano verso le vacanze invernali, sebbene restino ancora alcuni dati di un certo rilievo a cui prestare attenzione.
Nei prossimi giorni il Regno Unito e il Canada pubblicheranno gli aggiornamenti sull’inflazione, mentre la Banca del Giappone annuncerà la sua decisione sulla politica monetaria.
Infine, venerdì, anche gli Stati Uniti pubblicheranno l’indice dei prezzi Core Personal Consumption Expenditures, l’indicatore di inflazione preferito dalla Fed. Si prevede che a novembre l'indice sia aumentato del 3,3% su base annua, ma in calo rispetto al 3,5% del mese precedente.
Analisi tecnica
Da un punto di vista tecnico, qualsiasi successivo movimento al rialzo probabilmente si scontrerà con la forte resistenza vicino all’area dei 2.040 dollari, al di sopra della quale il prezzo dell'oro potrebbe mirare a testare nuovamente lo swing massimo della scorsa settimana, intorno alla regione di 2.049-2.050 dollari.
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