L'oro apre la nuova settimana cercando di recuperare parte del terreno perduto nella precedente. Si è assestato agevolmente sopra i 2.650 dollari dopo aver toccato un massimo intraday di $ 2.664,37, favorito da una lieve inversione del dollaro e dai rendimenti dei titoli del Tesoro USA non particolarmente brillanti nella giornata odierna.
Il sentiment generale è cauto, in attesa degli annunci delle banche centrali dei prossimi giorni: la Federal Reserve degli Stati Uniti, la Banca d'Inghilterra e la Banca del Giappone. Che accenneranno anche a cosa potrebbe accadere nel 2025.
E’ ampiamente atteso che la Fed taglierà il tasso di riferimento di 25 punti base, completando il taglio di 100 bps nel 2024. Il movimento è stato da tempo scontato. Pertanto, l'attenzione sarà rivolta al Summary of Economic Projections o dot-plot, in cui saranno esplicitate le aspettative su inflazione, crescita, tassi e occupazione. Qualsiasi cambiamento rispetto a quello di settembre avrà un impatto sul dollaro, e quindi sull’oro.
Oggi, S&P Global ha pubblicato le stime preliminari degli indici dei responsabili degli acquisti per dicembre della maggior parte delle principali economie. Il rapporto degli Stati Uniti ha mostrato un solido miglioramento nella produzione di servizi, poiché l'indice ha segnato un 58,5, molto meglio del 55,7 previsto e del precedente 56,1, mentre il PMI manifatturiero, al contrario, si è contratto a 48,3 dal 49,7 registrato a novembre, mancando anche il 49,4 previsto.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra che l’oro sta oscillando intorno alla sua apertura, rimanendo confinato in un intervallo ristretto. Inoltre, mostra anche che l’oro non è in grado di superare la media mobile semplice a 20 periodi, con gli indicatori tecnici che rimangono piatti entro livelli neutri. Le SMA a 100 e 200 periodi mantengono le loro pendenze verso l'alto al di sotto del livello attuale, aiutando l’oro a non scendere ancora più in basso.
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