Il prezzo dell’oro continua a muoversi ondivago in un contesto di riduzione delle scommesse su un taglio anticipato dei tassi da parte della Fed, di rischi geopolitici e di incerte prospettive economiche globali. Attualmente, dopo aver eroso una parte dei modesti guadagni di ieri, si è riportato vicino alla zona di 2.025 dollari, rimanendo confinato in un intervallo di negoziazione di più giorni.
Gli investitori hanno ridimensionato le loro aspettative su un taglio anticipato dei tassi di interesse da parte della Fed, sulla scia della resilienza dell’economia statunitense, che le sta fornendo più margine per mantenere i tassi di interesse più alti per un periodo più lungo. A tal fine, diversi funzionari, la scorsa settimana, hanno sottolineato la necessità di ulteriori dati sull’inflazione prima che si possa esprimere qualsiasi giudizio sui tassi di interesse.
Le attuali scommesse di mercato indicano una maggiore probabilità di un primo taglio dei tassi di interesse da parte della Fed a maggio, inizialmente previsto per marzo, e un allentamento della politica meno aggressivo di quanto previsto dagli investitori.
Sul fronte militare, le forze statunitensi hanno colpito 3 strutture utilizzate da gruppi militanti affiliati all'Iran nell'Iraq occidentale in risposta diretta ad una serie di attacchi crescenti, aumentando il rischio di un ulteriore inasprimento delle tensioni in Medio Oriente.
Pertanto, il dollaro rimane vicino al livello più alto dal 13 dicembre, toccato ieri, continuando a rappresentare un fattore chiave che pesa sul prezzo dell’oro.
In definitiva, il quadro generale non invita a piazzare scommesse direzionali aggressive, a maggior ragione prima della pubblicazione degli importanti dati che arriveranno dagli Stati Uniti. Cosicché, l'attenzione rimarrà incollata sui PMI flash oggi, seguiti dal PIL anticipato del quarto trimestre di giovedì e dall'indice dei prezzi delle spese per consumi personali di venerdì. Tali dati giocheranno un ruolo chiave nell’influenzare le aspettative del mercato sulle future azioni politiche della Fed, guideranno la domanda di dollari e determineranno la traiettoria a breve termine per l’oro.
Analisi tecnica
La regione 2.022-2.020 dollari potrebbe offrire supporto al prezzo dell'oro prima del minimo settimanale intorno alla zona 2.017-2.016 dollari, toccato lunedì, e prima ancora del minimo di oltre un mese intorno al limite psicologico di $ 2.000, visto la scorsa settimana, che, se rotto in modo decisivo, potrebbe rappresentare un fattore scatenante al ribasso.
Diversamente, una reale ripresa potrebbe prendere le mosse solo dalla rottura significativa dell’ostacolo immediato di 2.029-2.030 dollari, continuando a scontrarsi con la forte resistenza vicino alla zona di 2.040-2.042 dollari, che condurrebbe all’annullamento delle prospettive ribassiste a breve termine e all’innesco di un rally di breve durata. #gold #oro
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