L'oro è sceso al ribasso in apertura di settimana fino a 1.908,19 dollari, ritirandosi dal massimo raggiunto venerdì scorso di 1.932,61 dollari l'oncia troy. I mercati finanziari continuano a muoversi in funzione di quello che accade nel Medio Oriente, con la guerra tra Israele e Hamas che si intensifica.
La domanda per il dollaro è diminuita durante la sessione europea, poiché i mercati azionari hanno registrato performance migliori rispetto alle loro controparti asiatiche, chiudendo la giornata in positivo e aiutando l’oro a recuperare verso l’attuale zona di prezzo di 1.920 dollari.
Tuttavia, il sentiment del mercato rimane fragile poiché le prospettive economiche sono incerte, così come il futuro delle politiche monetarie. La maggior parte delle principali banche centrali, inclusa la Federal Reserve, hanno sospeso l’inasprimento, sebbene le persistenti pressioni inflazionistiche abbiano costretto i policymaker a lasciare la porta aperta per ulteriori rialzi dei tassi, con il conseguente possibile rischio di infliggere una battuta d’arresto all’economia.
Questa settimana, Nuova Zelanda, Canada e Regno Unito riporteranno i dati aggiornati sull’inflazione e, se questi segnaleranno crescenti pressioni sui prezzi, il sentiment probabilmente potrebbe peggiorare, con il rischio che il dollaro possa sovraperformare l’oro.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra che l’oro viene scambiato in prossimità del limite superiore del range di venerdì, ma perdendo il suo slancio rialzista. L’oro sta combattendo contro la media mobile semplice di 100 periodi, mentre la scorsa settimana la SMA 200 ha fornito resistenza. Intanto, la SMA 20 ha perso forza direzionale e converge con il ritracciamento di Fibonacci del 50% dell'ultimo crollo giornaliero a 1.878,60 dollari. Infine, gli indicatori tecnici si mantengono su livelli positivi, anche se in lieve calo, in linea con il ritracciamento intraday.
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