L'oro ha perso trazione ed è diventato negativo nel corso della giornata scendendo vicino a 1.980 dollari dopo aver segnato un massimo intraday di 1.996,68 nella prima sessione americana, come reazione immediata dopo che i dati sull'inflazione statunitense di novembre sono risultati perfettamente coincidenti con le stime degli analisti. In seguito, l’oro ha progressivamente iniziato a scendere, poiché, in precedenza, gli investitori erano rimasti cauti nel piazzare scommesse aggressive. L’indice dei prezzi al consumo mensile degli Stati Uniti è risultato, come previsto, in aumento dello 0,1% e quello annuale al 3,1%, leggermente inferiore al precedente 3,2%. Infine, l’indicatore annuale di base è risultato pari al 4%, in linea con le aspettative e con il dato di ottobre.
Gli investitori stanno cercando adesso di anticipare le mosse di politica monetaria della Federal Reserve, che domani si pronuncerà, anche se gli investitori stanno dando per scontato da tempo che manterrà i tassi invariati per la terza riunione consecutiva. In realtà, quello che gli investitori stanno cercando è un indizio su quando i politici invertiranno i massicci aumenti e inizieranno a tagliare i tassi e in che misura nel corso del 2024. L’inflazione stabile ha parzialmente pesato sulle probabilità di taglio dei tassi, suscitando preoccupazioni a breve termine e svantaggiando l’oro.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra che oro viene scambiato all’interno del range di ieri, invariato rispetto all’apertura asiatica. I dati tecnici orientano il rischio al ribasso, poiché la spinta alla vendita è stata forte in prossimità della soglia dei 2.000 dollari. Inoltre, la media mobile semplice a 20 periodi si trova ben al di sopra del livello attuale, mentre le SMA 100 e 200 rimangono senza direzione, circa 50 dollari al di sotto del livello attuale. Infine, gli indicatori tecnici restano senza direzione proprio sotto la loro linea mediana.
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