L'oro rimane in una fase di consolidamento e viene scambiato intorno ai 2.290 dollari dopo aver raggiunto un nuovo massimo record a 2.304,95 dollari a inizio giornata. Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni rimane stabile intorno al 4,35%, limitando il rialzo dell’oro.
L’oro ha comunque beneficiato della generale debolezza del dollaro, mentre i vari funzionari della Fed si sono allineati al presidente Jerome Powell per raffreddare le speranze sui prossimi tagli dei tassi di interesse. Nonostante la banca centrale abbia mantenuto tre potenziali tagli nel dot plot, a questo punto, gli operatori di mercato sperano almeno in due tagli entro fine anno, nella migliore delle ipotesi.
Domani, gli Stati Uniti pubblicheranno il rapporto di marzo sui salari non agricoli. Si prevede una crescita di 200.000 nuovi posti di lavoro, mentre il tasso di disoccupazione è previsto invariato al 3,9%. Un risultato migliore del previsto aiuterà il dollaro a recuperare terreno prima della chiusura settimanale, mentre dati più deboli del previsto potrebbero spingere l’oro a segnare un nuovo massimo record.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra che l’oro ha finalmente ceduto terreno dopo il rally durato sette giorni consecutivi. Le ragioni per una correzione ribassista si rafforzano man mano che gli indicatori tecnici iniziano a ritirarsi dai livelli estremi di ipercomprato. Tuttavia, l’oro si sta ancora sviluppando ben al di sopra delle medie mobili rialziste, consolidandosi vicino ai suoi massimi recenti, e potrebbe riprendere la sua avanzata dopo aver ceduto terreno.
Anche il grafico a 4 ore supporta l’ipotesi di un'imminente correzione ribassista, poiché l’oro ha perso terreno portando gli indicatori tecnici ad abbandonare il territorio di ipercomprato. L'indicatore Momentum si dirige saldamente verso il basso, avvicinandosi alla linea 100 dall'alto, sebbene l'indicatore Relative Strength Index sia rimasto piatto a 65, lasciando intendere un limitato interesse alla vendita. #gold #oro
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