L'oro rimane confinato in un intervallo di negoziazione ristretto intorno ai $ 2.650, in un clima di mercato generalmente pessimista che favorisce sia l'oro che il dollaro.
Il conflitto in Medio Oriente tra Israele e Iran sta pesando sull'umore degli investitori. I timori di interruzioni dell'approvvigionamento stanno spingendo i prezzi del petrolio e l'interesse speculativo verso gli asset rifugio.
I mercati azionari non sono affondati del tutto poiché il massiccio stimolo cinese della scorsa settimana compensa parzialmente le tensioni geopolitiche.
I dati odierni sull'occupazione degli Stati Uniti hanno visto un rapporto ADP sulla creazione di posti di lavoro privati che ha mostrato che a settembre sono state aggiunte 143.000 nuove posizioni, meglio delle 120.000 previste.
Questi dati positivi stanno sostenendo il dollaro in vista del rapporto Nonfarm Payrolls di settembre che verrà pubblicato venerdì, poiché le principali preoccupazioni dei funzionari della Fed riguardano la situazione occupazionale, piuttosto che l'inflazione, che, invece, si sta muovendo verso l’obiettivo del 2%. Infatti, un mercato del lavoro in fase di eccessivo raffreddamento potrebbe spingere la Fed a tagli dei tassi più aggressivi. Al contrario, la Fed potrebbe evitare di forzare la mano e seguire un percorso di normalizzazione monetaria più blando e prolungato nel tempo.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra che l’oro ha ridotto le perdite iniziali, con le medie mobili che puntano decisamente verso l’alto, ben al di sotto del livello attuale, mantenendo viva la tendenza rialzista nel lungo termine. Inoltre, gli indicatori tecnici sono scesi, sebbene si trovino ben al di sopra delle loro linee medie e con una forza discendente limitata.
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