Oggi, l'oro ha registrato un notevole rialzo, passando da meno di 1.980 dollari fino a raggiungere un'area di resistenza chiave posta a 2.010 dollari. L’oro ha costruito il suo movimento al rialzo anche quando i prezzi delle azioni sono diminuiti, il dollaro si è stabilizzato e i rendimenti statunitensi anche. Tuttavia, dopo aver raggiunto i 2.007 dollari, è tornato verso i 2.000 dollari dove sosta tuttora. La tendenza generale rimane comunque orientata al rialzo, supportata dalle aspettative che la Federal Reserve abbia finito di aumentare i tassi di interesse, penalizzando il biglietto verde.
La giornata è stata caratterizzata dall’attesa della pubblicazione dei verbali del FOMC, da cui è emerso che i funzionari della Fed hanno convenuto nel loro ultimo incontro che i tassi di interesse avrebbero dovuto salire solo "se" le informazioni in arrivo avessero mostrato progressi insufficienti nel ridurre l'inflazione. Ancorando, pertanto, la banca centrale americana ad un approccio cauto verso ulteriori rialzi.
Pertanto, come sembra, non dovrebbero esserci altri aumenti dei tassi di interesse all'orizzonte. E questo è rialzista per l'oro, anche in considerazione del fatto che le preoccupazioni sul conflitto in Medio Oriente si sono notevolmente attenuate, e le prospettive dei tassi di interesse statunitensi rappresentano al momento il solo driver per l'oro.
Domani rriveranno dati importanti dagli Stati Uniti, tra cui le richieste di sussidio di disoccupazione e gli ordini di beni durevoli. Valori negativi potrebbero spingere ulteriormente l’oro sopra i 2.000 dollari. Tuttavia, al momento, non sembra ci siano ancora le condizioni per un rally più aggressivo, a meno che i rendimenti dei titoli del Tesoro USA non scendano decisamente al ribasso, indicando che hanno raggiunto il picco.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra una propensione al rialzo, supportata da indicatori tecnici come il Momentum che attraversa la linea mediana e il Relative Strength Index che si sposta verso l’alto, ancora comodamente lontano dai livelli di ipercomprato. Tuttavia, emerge un importante livello di resistenza attorno ai 2.010 dollari, un’area che ha limitato il rialzo nel mese di ottobre. Pertanto, un consolidamento al di sopra di tale livello appare assolutamente necessario per aprire le porte a ulteriori guadagni.
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