Le motivate prospettive di ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della Fed nella parte finale dell'anno, in combinazione con i recenti dati deboli provenienti dagli Stati Uniti, stanno spingendo l’oro verso i massimi storici, non lontano dai $ 2.670.
Nonostante i rendimenti più elevati dei titoli del Tesoro USA stiano aiutando il dollaro ad acquisire slancio durante le ore di negoziazione americane, grazie all’OCSE che ha mantenuto le previsioni di crescita degli Stati Uniti per il 2024 al 3,6%, abbassando però quelle del 2025 all'1,6% dall'1,8% precedente, l'oro rimane resiliente grazie alle crescenti tensioni geopolitiche.
Infatti, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato che è possibile una guerra totale in Medio Oriente, ma c'è anche la possibilità di un accordo. Mentre, sull’altro fronte aperto, il presidente russo Vladimir Putin ha minacciato ancora una volta l'uso di armi nucleari.
L'interesse generale rimane concentrato sulla pubblicazione dell'indice dei prezzi delle spese per consumi personali degli Stati Uniti di venerdì. Si prevede che l'indicatore di inflazione preferito dalla Fed possa mostrare che le pressioni sui prezzi siano diminuite anche ad agosto.
Analisi tecnica
Il grafico giornaliero mostra che il prezzo dell’oro rimane in prossimità della sua apertura e che un calo correttivo non è escluso. Gli indicatori tecnici si sono ritirati modestamente ma rimangono entro i valori di ipercomprato. Inoltre, l’oro continua a muoversi al di sopra delle medie mobili rialziste, con la media mobile semplice a 20 periodi che mantiene la sua solida pendenza verso l'alto oltre 100 $ al di sotto del livello attuale.
Il grafico a 4 ore mostra che l’oro è entrato in una fase di consolidamento e il rischio di un'estensione al ribasso sembra limitato. L'indicatore Momentum è sceso, sebbene si mantenga ben al di sopra della sua linea mediana, mentre l'indicatore Relative Strength Index è tornato piatto a circa 66 consolidando le aspettative rialziste. #gold #oro
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