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Immagine del redattoreAUREA OPERATORE ORO

L'oro è rimbalzato sfruttando il ribasso di dollaro e rendimenti USA

Il prezzo dell'oro ha recuperato parte delle recenti perdite, scambiando in rialzo fino a 1.980 dollari durante la sessione asiatica odierna. Il prezzo sta ricevendo supporto al rialzo a causa della correzione del dollaro, che potrebbe essere attribuita al calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA.

Il rally dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA si è fermato, correggendo bruscamente dai nuovi massimi di 16 anni, poiché gli esperti hanno ritenuto eccessivo il recente crollo storico del mercato obbligazionario. Il calo si è innescato dopo che i tassi di riferimento a 10 anni non sono riusciti a rimanere al di sopra del livello chiave del 5,0%, dopo che erano aumentati di 11 punti base raggiungendo il 5,02%, il livello più alto dal 2007, prima di cancellare il guadagno e scendere al 4,84%. Anche se l’impennata dei prezzi del petrolio, le rinnovate tensioni geopolitiche e la visione della Fed di tassi di interesse più elevati per un periodo più lungo rappresentano una minaccia per le prospettive economiche globali che rilanciano comunque la fuga verso la sicurezza dei bond statunitensi.

L’inversione di tendenza del mercato obbligazionario statunitense ha pesato sul dollaro, offrendo allo stesso tempo un certo sollievo ai mercati azionari globali. Alla luce di ciò, il prezzo dell’oro ha ricevuto il necessario sostegno per limitare la sua correzione dai massimi di cinque mesi a 1.997 dollari.

Oggi, i mercati sono diventati un po’ più ottimisti, poiché in Israele crescono le richieste di riconsiderare la portata di un’invasione di terra di Gaza. Inoltre, gli investitori continuano a sperare in buoni rapporti sugli utili da parte dei giganti tecnologici statunitensi: Apple Inc., Microsoft, Alphabet Inc., Amazon.com Inc. e Nvidia Corp.

Anche i colloqui tra Stati Uniti e Cina, in occasione del loro primo incontro nel gruppo di lavoro, hanno contribuito al miglioramento del sentiment del mercato, mantenendo debole il dollaro e favorendo l’oro.

In un contesto di rinnovate preoccupazioni sull’economia globale, gli odierni report PMI aziendali dell’Eurozona, del Regno Unito e degli Stati Uniti saranno oggetto di attenta analisi alla ricerca di nuovi segnali. Se il conflitto in Medio Oriente dovesse intensificarsi e i PMI deludessero, non si può escludere una nuova ondata di avversione al rischio e l’acquisto di dollari. In tal caso, il prezzo dell’oro potrebbe risentirne, pur se aiutato dalla probabile estensione del calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi e dalla calma sul fronte del Medio Oriente che, esercitando una pressione negativa sul dollaro, potrebbe motivare gli acquirenti di oro a puntare ancora una volta alla soglia chiave dei 2.000 dollari.

Analisi tecnica

Il prezzo dell’oro continua a rimanere in una condizione “buy-the-dip”, poiché l’indicatore Relative Strength Index a 14 giorni continua a mantenere un piede nella regione di ipercomprato, attualmente a 69,20.

La resistenza immediata è rappresentata dal massimo del giorno precedente di 1.983 dollari, sopra il quale si pone il massimo del 20 luglio di 1.988 dollari.

Diversamente, la rottura prolungata del minimo del giorno precedente di 1.963 dollari potrebbe aprire la strada verso il livello psicologico di 1.950 dollari, al di sotto del quale l'ultima linea di difesa è rappresentata dal minimo del 19 ottobre di 1.945 dollari. FXSTREET. #gold #oro

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