Oggi i prezzi dell'oro, dopo aver esteso le perdite al minimo di oltre un mese, sono tornati in territorio positivo sebbene il dollaro ed i rendimenti obbligazionari USA hanno ripreso a salire dopo che i recenti dati economici statunitensi hanno alimentato le aspettative che la Federal Reserve possa continuare ad aumentare i tassi di interesse.
L'oro spot guadagna lo 0,12%, dopo aver toccato il livello più basso dall'inizio di gennaio.
“L'inflazione sembra rallentare, ma a un ritmo troppo lento: è possibile che i tassi debbano rimanere più alti più a lungo e questo non è un contesto positivo per l'oro", ha affermato Daniel Ghali, commodity strategist di TD Securities.
I dati hanno mostrato che l'indice dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti è rimbalzato dello 0,7%, superiore alla previsione dello 0,4%, mentre i dati sulle richieste di disoccupazione hanno mostrato un mercato del lavoro resiliente, con 194.000 richieste, rispetto alle aspettative di 200.000.
A seguito dei dati, i rendimenti del Tesoro statunitense a 10 anni di riferimento sono saliti al massimo di oltre un mese, mentre il dollaro ha esteso i guadagni a un massimo di sei settimane, rendendo l'oro costoso per i detentori di altre valute.
Inoltre, il presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester ha affermato che dal suo punto di vista la banca centrale degli Stati Uniti potrebbe diventare più aggressiva con aumenti dei tassi in futuro se l'inflazione dovesse sorprendere al rialzo.
Due ulteriori aumenti dei tassi di 25 punti base sono attesi dalla banca centrale statunitense a marzo e maggio, ma i mercati finanziari ora scommettono su un altro aumento a giugno.
“A breve termine, l'oro potrebbe effettivamente soffrire della mancanza di acquirenti poiché gli acquisti cinesi di oro fisico sembrano rallentare dopo il capodanno lunare e le importazioni turche rallenteranno dopo il terremoto", ha affermato Ghali di TD Securities. REUTERS.
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